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Storia Gragnanese quinta

CANCELLATI 125 ANNI DI STORIA. PARTICOLARI SULLA NASCITA E COSTRUZIONE DELLA STORICA FERROVIA DI GRAGNANO DAL RARO ATTO COSTITUTIVO DATATO 1867 DELLA SUA SOCIETA' DI GESTIONE INIZIALE di N.Ruocco (13/12/2010)

 

E' notizia di questi giorni la chiusura della storica ferrovia di Gragnano, dopo 125 anni trascorsi tra momenti di frenetico carico e scarico di merci e di pasta degli anni d'oro dell'arte bianca, momenti di semplice trasporto civile, altri momenti fatti di sensibile abbandono e degrado, altri infine di tentativi nella riqualificazione strutturale e sociale della stessa stazione ferroviaria. Una notizia quindi che oggi non può che destare sgomento ed indignazione per noi gragnanesi. E per dare il tanto meritato valore storico alla nostra ormai ex ferrovia, ho rispolverato un vecchio documento dal mio archivio; un documento credo mai uscito prima. Si tratta nello specifico dello "Statuto della Società della Ferrovia nazionale Napoli, Gragnano, Moschiano per Ottajano - De Franchis e Compagni" documento datato 1 ottobre 1867. Un documento che assume particolare valore e interesse, poichè, in brevità, riguarda l'atto di costituzione di detta Società che andava di lì a breve a costruire e successivamente gestire ("costruzione ed esercizio di due tronchi di ferrovia" cit.) l'interessato tratto ferroviario, nel quale rientrava anche quello di Gragnano. Sfogliandolo emergono alcuni particolari rilievi. Anzitutto balza subito agli occhi, la citazione posta in risalto nel medesimo statuto "Con guarentigia ed appoggio del Banco di Napoli": l'allora Banco di Napoli investì del capitale nel progetto. All'art.1 si legge: "Lo scopo della Società de Franchis e Compagni è qello di costruire, ed esercitare economicamente, e con soli proventi nazionali, una ferrovia a vapore che va da Napoli a Gragnano, e Moschiano, divisa in due sezioni. La prima cioè da Napoli passando per le falde opposte del Vesuvio fino a Gragnano. La seconda da Ottajano a Lauro per Nola". Il capitale investito ed inizialmente previsto è quantificabile si legge all'art.2 in 5 milioni di lire, diviso per metà in azioni emesse per lire 500 cadauna, e per l'altra metà in "sovvenzioni de' Comuni". Tralasciando le successive norme sull'organizzazione della società, e sull'emissione dei titoli azionari, emerge all'articolo 29: "Gli utili netti saranno applicati come segue [...] al pagamento degl'interessi al 6 per 100 agli azionisti, e 3 per 100 ai Comuni". Questa diversa corrispettività lasciava intendere due interpretazioni: la prima che si voleva forse favorire l'investimento nel progetto, all'epoca certamente oneroso, di somme di privati cittadini; la seconda, è che, pur essendo una costruzione pubblica, gli interessi privati erano evidentemente dominanti. Analisi a parte, si legge infine all'art.38: "La durata della presente Società è quanto quella della concessione di costruzione ed esercizio della ferrovia, che si otterrà dal Real Governo, ai termini dell'art.6 della Legge 14 maggio 1865". Nel complesso, il documento sopra descritto, che risulta naturalmente di particolare interesse, testimonia come la Ferrovia di Gragnano sia stata costruita indubbiamente per ingenti necessità logistiche ed ammodernamento delle comunità cittadine interessate, tra cui Gragnano, ma nacque anche come progettualità per investimenti e profitti privati, tanto da giustificare il dato che la metà addirittura dei capitali investiti inizialmente, fosse di origine prettamente privata. Un documento storico di ottimo interesse, e che testimonia forse come la storia della Ferrovia di Gragnano risalga ben addietro all'anno della sua inaugurazione (1885). Circa quindi 150anni di storia reale e concreta, cancellati con un colpo di spugna da parte di chi oggi, proprio per l'inderogabile regola del profitto, non agisce tenendo conto dell'indentità storico-sociale di una intera comunità. (N. Ruocco)

LO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO DELLA GRAGNANO DI INIZIO SECOLO DAI DIBATTIMENTI E DISCUSSIONI CONSILIARI. LA TORNATA CONSILIARE DEL 27 SETTEMBRE 1924 di N.Ruocco 

 

 

 

 

 

 

 

in completamento a breve

LA GRAGNANO DELL'800 ALLA.. VISTA DELL'ILLUSTRATORE C.W.ALLERS di N.Ruocco (10/09/2010)

Il disegnatore e illustratore tedesco Christian Wilhelm Allers nel suo famoso "La Bella Napoli", di cui prima edizione datata 1893, ritrae diversi luoghi e personaggi di Gragnano. In viaggio nei territori napoletani per realizzare la sua opera, rimase molto attirato dal luogo, dalla pasta e dal vino di Gragnano. Leggiamo nel suo testo, di cui in mio possesso l'edizione anno 1993, Grimaldi Editore, Napoli, "Gragnano è un paese molto piccolo, ma famoso per il suo squisito vino rosso. Magari si potessero visitare tutti i famosi luoghi del vino, di cui l'Italia è tanto ricca!  [..] Lungo la strada in salita, vi sono stupendi gruppi di alberi e pittoreschi viottoli verdi, pieni di rigogliosi rami di noci e di rose selvatiche. Dall'alto ci saluta il verde intenso delle viti, che qui hanno fusti di notevole spessore. [..] Incontriamo numerosi carri pieni di maccheroni, prodotti a Gragnano in grande quantità e spediti ovunque. [..] Attraversiamo ora la strada principale di Gragnano. Vediamo maccheroni ovunque. Ai lati della strada sono appesi ad alti steccati o stesi su una tela. Maccheroni di ogni forma: sottili come fili, chiamati vermicelli, fino a quelli che hanno la circonferenza di una pipa, chiamati ziti. [..] A Gragnano, con questa inesauribile disponibilità, si dovrebbe scoppiare di gioia. [..] Entriamo in un'osteria lungo la strada e ci facciamo portare dalla grassa ostessa una foglietta di vino nero, raccomandandole di portarci solo quello migliore, lo stesso che si da agli amici più intimi della casa". Possiamo naturalmente ben immaginare quale fu poi il suo giudizio su quel boccale di Gragnano frizzantino; un giudizio così positivo tanto da preferire Allers il vino di Gragnano a quello caprese, la bevanda dell'isola di Capri dove lui stesso soggiornò per diverso tempo, apprezzandone anche lì la bontà del luogo. Come ne ha di recente parlato anche Giuseppe Di Massa nel suo "Quaderno culturale n.2", furono in diversi i paesaggisti di fine ottocento che rimasero ammaliati da Gragnano e dalle sue ricchezze (Duclere, Pitloo, De Boucard, Coignet, ecc.) forse il momento di maggior splendore naturalistico, urbanistico e architettonico della città di Gragnano. Lo stesso Allers disegnerà molti ritratti di scene e personaggi gragnanesi di fine ottocento. In basso riporto il disegno di Piazza Trivione e un angolo di strada rurale, forse l'attuale Via Veneto. (N.Ruocco)

 

Illustrazioni di Allers in Gragnano, di cui a destra la fontana di Piazza Trivione, fine 1800
Illustrazioni di Allers in Gragnano, di cui a destra la fontana di Piazza Trivione, fine 1800
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